Sindrome metabolica: quanto influisce sulla salute sessuale

Andrologia

Disfunzione erettile e patologie della prostata sono sempre in aumento in Italia e, in generale, nei Paesi industrializzati. Spesso alla base vi è la sindrome metabolica. Scopriamo di cosa si tratta e come curarla

La sindrome metabolica è una condizione patologica sempre più diffusa nei Paesi occidentali, pertanto anche in Italia. Si tratta di un insieme di fattori di rischio legati a condizioni che aumentano la probabilità di andare incontro a patologie cardiovascolari e cerebrovascolari, in due parole infarto e ictus. La condizione inoltre è associata ad un elevato rischio di sviluppare diabete mellito di tipo II, definito anche diabete da insulino-resistenza.

Sindrome metabolica: le cause

Le condizioni che predispongono a sviluppare la condizione sono diverse:

  • sovrappeso e obesità;

  • scarsa attività fisica;

  • eccessi alimentari, alimentazione ricca di zuccheri e grassi e cibi raffinati;

  • familiarità per patologie metaboliche e diabete.

L'associazione tra ipertensione, sovrappeso/obesità e diabete costituisce un quadro di rischio per patologia cardiocerebrovascolare tipico della sindrome metabolica.

Come interferisce la sindrome metabolica con l'apparato genitale maschile?

Trattandosi di una condizione sistemica (cioè che interessa l'intero organismo), la sindrome metabolica influenza negativamente anche la salute sessuale del maschio. Diversi studi scientifici hanno mostrato la diretta correlazione tra sindrome metabolica e patologie della prostata. In modo particolare, la sindrome metabolica risulta tra le cause peggiorative dell'iperplasia prostatica benigna e tra i fattori di rischio per lo sviluppo del carcinoma prostatico.

L'iperplasia prostatica benigna (IPB), è una condizione parafisiologica caratterizzata dalla crescita benigna della ghiandola prostatica, correlata essenzialmente all'età. Dopo i 45-50 anni, la prostata inizia a crescere di dimensioni nella maggior parte degli uomini e in alcuni casi determina dei sintomi urinari ostruttivi o irritativi tipici della condizione: riduzione del flusso minzionale, aumento della frequenza minzionale, urgenza, nicturia (svegliarsi di notte per urinare).

Inoltre, la sindrome metabolica, come si evince dalla letteratura scientifica recente, risulta associata oltre ad un aumento del rischio di sviluppare un cancro prostatico anche a forme di tumore prostatico più aggressivo e con maggior rischio di recidiva dopo trattamento curativo.

Disfunzione erettile e sindrome metabolica

La sindrome metabolica risulta direttamente associata a disfunzione erettile, sia di tipo lieve-moderato che di forme gravi e refrattarie alle terapie convenzionali. La disfunzione erettile è spesso uno dei primi campanelli di allarme di una patologia sistemica metabolica o cardiovascolare, per cui non va mai sottovalutata, soprattutto in concomitanza di altri fattori di rischio come il fumo, l'abuso di alcolici, l'ipertensione e la dislipidemia (eccesso di colesterolo e trigliceridi nel sangue) e quindi è sempre consigliata una valutazione specialistica andrologica per inquadrare al meglio la condizione.

Quale è la terapia per la disfunzione erettile in un paziente con sindrome metabolica?

Il primo suggerimento è la modifica dello stile di vita e delle abitudini alimentari. Ridurre l'apporto calorico, evitare cibi ad alto indice glicemico e ricchi di grassi, l'astensione dal fumo e una moderata attività fisica sono in genere dei validi accorgimenti per migliorare la condizione. Oggi l'Andrologo ha a disposizione diversi trattamenti mirati al singolo paziente, in modo da ottenere un protocollo terapeutico personalizzato per ciascun caso e restituire al paziente una valida vita sessuale soddisfacente.

Dott. Carmelo Agostino Di Franco

Urologo

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