Elimiamo i latticini. Anzi, meglio di no!

Dietologia

I latticini vanno sempre evitati? Il latte favorisce lo sviluppo del cancro al seno? Cerchiamo di rispondere alle domande che ogni giorno i pazienti mi pongono

Latticini e cancro

Da una revisione statistica dei dati scientifici in letteratura è emerso che la dose di 400 g di latticini magri al giorno riduce del 17% il rischio di cancro al colon: sembra in effetti che il calcio contenuto nei latticini rivesta un ruolo protettivo. E' dimostrato anche che 200 g di latte al giorno diminuiscono il rischio di cancro al colon del 6%. L'effetto positivo del formaggio invece non è stato dimostrato.

L'azione protettiva del latte sembra sia dovuta in parte al calcio, che influenza direttamente la crescita cellulare e l'apoptosi, in parte al fatto che una volta assorbito si lega agli acidi biliari secondari e agli acidi grassi liberi, svolgendo effetti protettivi sull'intestino.

Un'altra recente e importante analisi statistica dei dati di letteratura ha messo in evidenza che un basso consumo di latticini a basso contenuto di grassi come latte e yogurt è un fattore protettivo nei confronti del carcinoma mammario.

Negli ultimi anni latticini sono stati screditati da più parti, molto spesso senza evidenza scientifiche. Vediamo le argomentazioni più comuni:

1 - Il latte contiene il Fattore di Crescita insulino-simile IGF-1 che può favorire il rischio di tumore alla prostata e alla mammella.

Il contributo di IGF-1 introdotto da latte bovino, tuttavia, è dello 0,06% rispetto a quello endogeno prodotto dal nostro corpo, cioè praticamente nullo, ed è inoltre improbabile che riesca ad evitare la proteolisi e sia assorbito nell'intestino e quindi passi in circolo come tale. In sostanza noi l'IGF-1 bovino proveniente dal latte non lo assorbiamo.

2 - Estrogeni.

E' stato evidenziato che la quota di estrogeni presenti nei latticini è minimale rispetto alla produzione endogena sia per l'uomo che per la donna. Gli estrogeni del latte vengono inoltre metabolizzati dalla flora intestinale e dal fegato e quindi hanno anche una bassissima biodisponibilità.

3 - Contaminanti del latte.

Sono pesticidi, aflatossine e inquinanti di origine industriale. Le mucche possono assorbire questi composti tramite diverse vie. Il monitoraggio spetta all'Asl territoriale di competenza. 

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