La riabilitazione del pavimento pelvico eseguita in maniera corretta e personalizzata può curare le principali disfunzioni del pavimento pelvico come cistiti, incontinenza, prolasso, mancato svuotamento della vescica e dolore durante i rapporti
Il pavimento pelvico è ua struttura così sconosciuta ma così importante che spesso ci ricordiamo della sua esistenza solo in particolari momenti della vita, come la gravidanza o il parto o quando compaiono alcuni sintomi molto fastidiosi.
Il ruolo funzionale del pavimento pelvico non è solo quello di contenere gli organi pelvici come utero, vescica e retto ma anche quello di patrocinare a delle funzioni molto importanti svolte da questi organi come la minzione, la defecazione, i rapporti sessuali e gestire tutte le modificazioni che si verificano in gravidanza. Inoltre anomalie di contrazione dei muscoli, che coordinano tutte queste attività, possono produrre delle sintomatologie fastidiose e dolorose (dolore pelvico cronico). Nel caso in cui ci sia un ipertono, eccesso di contrazione dei muscoli che non si rilasciano, spesso vi si può associare un alterato svuotamento della vescica, proprio perché i muscoli non si rilasciano ma sono sempre contratti.
Di contro quando i muscoli sono in ipotono, stato di debolezza cronica, abbiamo lassità vaginale, che altera i rapporti sessuali, le sensazioni di riempimento o svuotamento della vescica, determinando anche una vescica ipocontrattile che non si svuota.
Pertanto le anomalie di contrazione dei muscoli pelvici non producono solo dolore pelvico, disturbi nei rapporti sessuali, ma sono spesso associati ad alterazioni della minzione, producendo così frequenti fastidi come urgenza minzionale, aumentata frequenza (andare più di 10 volte in bagno), nicturia (alzarsi la notte più di 3 volte), cistiti croniche, incontinenza urinaria, ecc...
Il pavimento pelvico svolge molte funzioni nell'organismo, come abbiamo detto, queste funzioni sono vitali per il benessere intimo della donna e sono estremamente complicate e coordinate tra di loro, e funzionano fin quando tutto è in perfetto equilibrio.
Tanti sono i campanelli d'allarme che ci indicano che il nostro pavimento pelvico non funziona a dovere. Ne sono un esempio la perdita di urina quando si starnutisce o si tossisce, una maggiore frequenza urinaria, cistiti ricorrenti, secchezza vaginale, dolore dopo i rapporti, dolore e fastidio vaginale e vulvare, dolore pelvico e sensazione di non svuotare bene vescica e retto.
In tutte queste situazioni un uroginecologolo, un professionista adeguatamente formato, può aiutare a risolvere queste problematiche che spesso incidono sulla qualità della vita del soggetto. La diagnosi è un momento fondamentale e deve avvalersi di una valutazioe clinica con una visita uroginecologica che deve essere supportata da strumenti che valutano il tono dei muscoli in tutte le sue componenti (Maple test), perché non sempre le alterazioni muscolari sono uniformi, ma possiamo trovare delle zone con ipertono e altre con debolezza muscolare.
Inoltre è importante studiare anche la funzione della vescica con l'uriflussimetria, che valuta il flusso della minzione, o con le prove urodinamiche complete, che valutano la fase di riempimento e svuotamento della vescica. Le donne che soffrono di tali disturbi percepiscono la problematica come fortemente invalidante e tae da influenzare la qualità della propria vita.
Innanzitutto è fondamentale una precisa diagnosi uroginecologica che individua le alterazioni e soprattutto la giusta tipologia di riabilitazione. C'è un particolare tipo di riabilitazione quando i muscoli sono troppo contratti e possono procurare dolore e un altro di riabilitazione volta a rinforzare i muscoli.
Infatti la riabilitazione del pavimento pelvico prevede dei percorsi sempre personalizzati per ogni paziente. Il primo momento di ogni riabilitazione è la presa di coscienza dei muscoli pelvici.
Come detto, essendo delle strutture particolarmente complesse e integrate tra loro, non corrispondono a un unica zona di conoscenza e consapevolezza. Pertanto la riabilitazione deve risvegliare nella donna questa conoscenza, persa o forse mai acquisita. Solo in questo modo si può iniziare a lavorare assieme. Solo dopo la chinesiterapia, ovvero curare attraverso il movimento e ricreare coordinazione e dopo la presa di coscienza si pu passare alla parte strumentale.
La riabilitazione pelvica non è mai solo l'utilizzo dello strumento. Chinesiterapia, elettrostimolazione, biofeedback, radiofrequenza e terapia manuale sono tutti strumenti che il terapista ha per condurre il piano terapeutico.
Per le terapie fisiche non ci sono controindicazioni assolute per poter effettuare la riabilitazione del pavimmento pelvico. Ovviamente come in tutti i percorsi terapeutici e riabilitatvi la partecipazione attiva del paziente è fondamentale per la buona riuscita del trattamento.