L’infertilità di coppia è una problematica che si stima riguardi circa il 20% delle coppie che pianificano una gravidanza; numerosi dati della letteratura dimostrano come il fattore maschile è responsabile di circa il 50% dei casi di infertilità
Diverse patologie andrologiche possono compromettere la capacità fecondante dell'individuo: per citarne alcune si ricordi il varicocele, le flogosi urogenitali, il criptrorchidismo e gli ipogonadismi.
Il versante maschile della riproduzione richiede l'integrità funzionale dell'asse ipotalamo-ipofisi-gonadi, una normale qualità del liquido seminale e un'efficiente funzione erettile ed eiaculatoria.
La diagnosi dell'infertilità maschile ha il suo primo step nell'esecuzione di una visita andrologica; già una corretta e approfondita anamnesi può essere dirimente per la diagnosi.
L'esame obiettivo deve includere un esame fisico dettagliato dell'habitus generale e dei caratteri sessuali secondari; particolare attenzione è ovviamente data all'esame clinico del sistema genitale in cui deve essere valutata l'asta ed il meato uretrale, il contenuto scrotale e quindi la dimensione e la consistenza dei didimi; si passerà quindi alla valutazione degli epididimi e della parte scrotale dei deferenti; l'esame obiettivo si completa con l'esplorazione rettale per la palpazione della prostata e delle vescicole seminali.
Come in ginecologia anche in andrologia è preferibile accompagnare l'esame clinico ad una valutazione ecografica o ancora meglio ecocolordoppler; questo ci permetterà di determinare, in maniera adeguata, patologie come il varicocele che l'uso del colordoppler ci consente di stadiare nella sua emodinamicità o di fare diagnosi precoce di neoformazioni testicolari che si ricorda possono anche essere causa di dispermia cioè di una alterazione del liquido seminale.
L'esame del liquido seminale è indubbiamente l'esame di laboratorio fondamentale per una valutazione della potenziale capacità fecondante di un individuo. L'esame deve essere effettuato secondo i criteri standardizzati dall'Organizzazione Mondiale della Sanità nel 1999 e quindi deve essere effettuata una valutazione del volume, del pH, della fluidificazione, della viscosità, dei leucociti, delle cellule della linea spermatogenetica, deve essere calcolato il numero di spermatozoi per millilitro e per eiaculato, si dovrà valutare alla 1° e 2° ora la motilità degli spermatozoi avendo accortezza di specificare il tipo di motilità ed infine è necessaria una rigorosa classificazione della morfologia indicando le alterazioni più frequenti. Si rammenta che per la variabilità dell'esame del liquido seminale, che può essere anche compromesso da patologie concomitanti, farmaci etc, si raccomanda sempre di rivalutare un altro campione nel momento in cui nel primo sia emersa una dispermia.
La valutazione endocrina basale dell'asse ipofisi-gonadi comprende il dosaggio dell'FSH, LH, testosterone totale e libero e della prolattina; in particolare il valore dell'FSH spesso può essere dirimente del potenziale miglioramento dei parametri seminali.
Quanto detto, in molti casi di infertilità è già sufficiente per formulare una diagnosi e, laddove possibile, suggerire la terapia più corretta per il miglioramento dei parametri seminali.
Per quel che riguarda l'infertilità femminile esistono varie cause che qui cercheremo di schematizzare:
- cause ovariche e ormonali da ovaio policistico, endometriosi, mancata ovulazione (iperprolattinemia, cause ipotalamiche, stress, ect), insufficienza del corpo luteo, malattie genetiche;
- cause tubariche da ostruzione parziale o totale delle tube per salpingiti, endometriosi;
- cause uterine da fibromi, polipi, aderenze, processi infiammatori, atrofia endometriale;
- cause cervicali e vaginali da infezioni, sinechie, alterazioni del pH, vaginismo, etc.
La diagnosi viene effettuata con i dosaggi ormonali e l'ecografia transvaginale per quel che riguarda l'ovaio e la valutazione endocrina; le tube e l'utero vengono indagati con l'isterosalpingografia e con la sonoisterosalpingografia una tecnica di nuova generazione che, a differenza della prima non usa raggi X, ma solo l'ecografia vaginale la quale studia la cavità uterina e le tube mediante l'introduzione in utero di soluzione fisiologica. E' molto utile nell'individuare la pervietà tubarica, ma anche polipi, fibromi in cavità uterina ed è indolore.
A volte questa tecnica risulta risolutiva perchè elimina le aderenze e lava le tube; il fattore cervicale viene studiato mediante il tampone cervicale e vaginale che ricerca le infezioni e il post coital test.
Una diagnosi accurata della coppia permette di pianificare un'adeguata terapia. Se il problema è di lieve entità saranno sufficienti adeguate terapie farmacologiche. In caso di problema di maggiore entità si potrà ricorrere alle tecniche di procreazione medicalmente assistita (PMA), inseminazione intrauterina (IUI), e fecondazione in vitro (FIVET - ICSI).