Vi sono malattie infettive che possono essere trasmesse al feto in gravidanza, in particolare parliamo di toxoplasmosi, rosolia e listeriosi. Conosciamo meglio queste patologie e comprendiamo come evitarle
Vi sono malattie infettive che possono rivelarsi pericolose per il feto se contratte in gravidanza, in alcuni casi possono essere gli alimenti i veicoli di queste malattie. Vediamo di quali patologie di tratta.
L'agente patogeno della toxoplasmosi è il Toxoplasma gondii che ha come ospite definitivo il gatto. Questo animale domestico elimina le uova attraverso le feci. Vi sarà quindi la trasmissione diretta attraverso le mani, oppure il gatto potrà contaminare le verdure dell'orto che saranno poi ingerite da mucche, maiali e pecore. E' pertanto possibile contrarla consumando carne cruda o verdure dell'orto.
E' importante che la donna si sottoponga al toxo-test. Se la donna è immune significa che ha già contratto la malattia ed è protetta da successivi contagi. Se non lo è esiste il rischio di trasmissione ed è quindi opportuno che le gestanti, a rischio di contrarre la malattia, ripetano ogni 4-6 settimane il toxo-test.
E' inoltre preferibile seguire i seguenti consigli:
non consumare carni crude;
consumare solo salumi cotti;
consumare verdure cotte e frutta sbucciata che va lavata accuratamente con amuchina o bicarbonato per 15 minuti;
lavare le mani dopo aver toccato vegetali sporchi di terra o carni crude;
evitare il contatto con la lettiera dei gatti e con il terreno;
Nel primo trimestre di gravidanza la rosolia può essere particolarmente pericolosa ed il rischio di malformazioni del cuore e del cervello è superiore al 50%, mentre dopo la 12° settimana questa percentuale scende al di sotto del 10% e dopo la 22° settimana non si è praticamente più a rischio.
Se prima della gravidanza la conta degli anticorpi era nella norma non vi è motivo di preoccuparsi, se invece successivamente al primo vaccino non è stato eseguito nessun controllo della conta degli anticorpi è molto difficile giudicare la situazione. In caso di contatto già avvenuto con un soggetto portatore è bene rivolgersi al proprio ginecologo. Entro al massimo cinque giorni dal contatto è possibile, infatti, ottenere un'immunizzazione passiva con somministrazione di immunoglobulina antirosolia. Dopo qualche settimana verrà ricontrollato il titolo di anticorpi in modo da escludere una nuova infezione.
La listeriosi è un'infezione causata dal batterio Lysteria monocytogenes si tramette attraverso il contatto diretto con animali infetti, l'ingestione di alimenti infetti (carne e latticini) o contaminati da animali infetti (acqua e vegetali crudi). Gli alimenti coinvolti sono i seguenti:
carni crude;
verdure;
latte pastorizzato;
prodotti caseari;
La trasmissione al feto si verifica soprattutto nel 3° trimestre di gravidanza ed è causa di aborti. Il batterio responsabile si moltiplica alle basse temperature resistendo al congelamento e all'essicazione.
Le norme alimentari comportamentali per ridurre il rischio di contagio sono:
consumare latte e prodotti derivati solo se pastorizzati;
evitare formaggi a crosta molle ed erborinati;
cuocere adeguatamente gli alimenti;
lavare accuratamente i vegetali;
mantenere pulito il frigorifero per evitare contaminazioni crociate tre i diversi alimenti;
lavarsi sempre le mani prima o dopo il contatto con cibi crudi e prima di mangiare;
non consumare prodotti gastronomici senza prima averli scaldati nuovamente ad alte temperature.