I dispositivi digitali che usiamo emettono una luce blu. Questa può da una parte portare aspetti positivi come combattere l'insonnia e la depressione, mentre dall'altra parte può causare dei danni all'occhio umano
La luce blu è una forma di radiazione elettromagnetica dello spettro del visibile che è compresa tra i 380 e i 500 nm, ed è particolarmente dannosa tra i 390 e i 455 nm. A differenza degli UV, la luce blu attraversa il cristallino e può raggiungere e danneggiare la retina.
Le nuove sorgenti luminose sono state progettate per migliorare e facilitare la nostra qualità di vita, ma emettono una quantità di luce blu maggiore rispetto alle tradizionali lampadine del passato. Questa è emessa infatti da luci a LED e luci allo xeno, dalle lampadine a basso consumo e da tutte gli schermi di PC, tablet, smartphone e TV.
La luce blu emessa dai dispositivi digitali è la stessa dei raggi solari, ma il sole, provenendo da lontano, emette luce blu con un’elevata lunghezza d’onda e i suoi raggi, prima di arrivare sulla Terra, vengono attutiti dall’atmosfera terrestre. Quando la luce blu viene invece emessa da dispositivi come smartphone, tablet, computer, o televisore ha una lunghezza d’onda corta e quindi maggior frequenza ed energia.
Gli effetti di una sovraesposizione da luce blu possono presentarsi nel breve e medio/lungo periodo. Nel breve periodo, quindi dopo 6-8 ore, molte persone possono lamentare una o più delle seguenti condizioni.
Astenopia: affaticamento visivo per l’eccessiva esposizione alla luce blu e lo sforzo della lettura di caratteri molto piccoli.
Mal di testa: per l’eccessiva stanchezza visiva.
Rossore e occhi irritati: per lungo tempo si fissano schermi retroilluminati.
Secchezza degli occhi: dovuta alla riduzione della frequenza dell’ammiccamento (battito di ciglia) e alla conseguente minor lacrimazione e lubrificazione oculare.
Insonnia: la luce blu inibisce la secrezione di melatonina.
Nel lungo periodo, invece, la luce blu può portare alla riduzione della densità del pigmento maculare che determina uno dei fattori di rischio per l’insorgenza della maculopatia.
Attenuare gli effetti negativi della sovraesposizione alla luce blu si può, osservando quattro precauzioni.
Eseguire visite oculistiche regolari informando il medico su quanto spesso si utilizzano i dispositivi digitali e a quale distanza.
Ammiccare frequentemente.
Fare pause frequenti per rilassare occhi, collo, spalle, schiena.
Schermare la luce esterna con tende o persiane.
Collocare il monitor del computer o lo schermo in modo che le finestre siano a lato, invece che di fronte o di spalle.
Diminuire l’illuminazione interna utilizzando un minor numero di lampadine o led, oppure utilizzare le lampadine a bassa intensità.
Privilegiare le lampade bianche a tonalità calde tra le fonti luminose artificiali.
La luce dovrebbe arrivare perpendicolarmente allo schermo.
Regolare lo schermo in modo che la luminosità non sia nè scarsa nè eccessiva.
Per quanto concerne il computer:
Il monitor deve essere ad una distanza corrispondente alla lunghezza del proprio braccio steso.
A questa distanza si dovrebbe essere in grado di vedere l’area di visualizzazione del monitor senza fare movimenti della testa.
Se il testo sembra troppo piccolo, utilizzare un font più grande o ingrandire l’immagine sullo schermo nel software piuttosto che avvicinare al monitor.
Per l’uso di smartphone e tablet, la giusta distanza corrisponde al proprio braccio semipiegato, con la mano che tiene il dispositivo di poco al di sotto del livello della spalla in modo che formi un angolo di poco sotto il livello degli occhi.
Dimensioni schermo: l’ideale per un computer sarebbe uno schermo con una diagonale di almeno 19 pollici.
Dimensioni testo: aumentare la dimensione dei caratteri per facilitare la lettura
Luminosità: dovrebbe essere approssimativamente la stessa della postazione di lavoro circostante. Per determinare la luminosità corretta si può guardare il fondo bianco di una pagina web. Se può sembrare una fonte di luce, è troppo luminoso. Se invece sembra opaco e grigio, la luminosità è troppo bassa.
Temperatura di colore: descrive lo spettro della luce visibile emessa da un display a colori. La luce blu ha una breve lunghezza d’onda della luce visibile ed è associata a un intenso affaticamento degli occhi rispetto a colori con lunghezze d’onda maggiore, come l’arancio e il rosso. Ridurre la temperatura del colore del display diminuisce la quantità di luce blu emessa e consente quindi una visione più confortevole a lungo termine.
Contrasto del testo: il carattere nero su fondo bianco è la migliore combinazione.
Utilizzare dei filtri per ridurre il bagliore sul display.
Pulizia dello schermo.
Sole: cercare di non esporre computer, tablet e smartphone alla luce diretta del sole.
I dispositivi digitali rappresentano fonti fondamentali di informazione, aiutano molto la comunicazione, possono migliorare l’efficacia del sistema educativo e promuovere la partecipazione civica. I bambini utilizzano questi strumenti in tutti gli ambiti della loro vita, dal gioco alle relazioni sociali. Quando usati in modo scorretto possono provocare danni alla salute psico-fisica e interferire con l’apprendimento e la vita di relazione.
L’uso eccessivo di dispositivi digitali può portare ad affaticamento oculare. I bambini sono più esposti alla luce blu perché:
spesso viene loro concesso l’uso dei dispositivi digitali in età molto precoce;
hanno braccia più corte quindi distanza più breve di applicazione;
nessuna protezione naturale da parte del cristallino;
i bambini possono non rendersi conto di quanto tempo usano i dispositivi, possono rimanere ore con poche pause.
I bambini sono molto adattabili: credono che ciò che vedono e come vedono sia normale, anche se la loro visione è problematica
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