Ritornare a scuola dopo la pandemia può creare disagio negli studenti di ogni età e grado. Ecco alcuni consigli per genitori ed insegnanti per gestire e affrontare l'ansia da rientro di bambini e adolescenti
Settembre è arrivato ed è tempo di riapertura delle scuole, quest'anno tra tante incertezze e nuove norme da seguire. Non sarà il solito rientro in classe: quest'anno gli studenti ricominciano dopo una lunga pausa a casa dovuta all'emergenza COVID-19.
Di solito, la ripresa delle attività scolastiche ed extrascolastiche dopo le vacanze estive, crea ansia, paura e agitazione che normalmente scompaiono da sole in poche settimane. Quest'anno però potrebbero insorgere maggiori difficoltà, perché tornare a scuola dopo tanti mesi di chiusura totale, può essere vissuto dagli studenti come un trauma e provocare forti emozioni disturbanti, come paura, ansia e stress.
Come genitori, insegnanti, psicologi e adulti di riferimento, dobbiamo offrire un aiuto ai nostri ragazzi per aiutarli a superare il possibile disagio e favorire il ritorno alla normalità. Come fare? Ecco alcuni consigli.
Innanzitutto facciamo attenzione ai seguenti campanelli d'allarme: scoppi di rabbia, insonnia o incubi, eccessiva agitazione psicomotoria, tristezza apparentemente immotivata, capricci esagerati o il ripresentarsi di comportamenti infantili superati, come succhiarsi il pollice o enuresi.
Se il malessere dura più di 2 settimane o è così forte da impedire al bambino/ragazzo di riprendere la vita scolastica si consiglia di rivolgersi ad uno psicologo per superare la crisi.
Per gli studenti di ogni scuola e grado, quest'anno sarà come rivivere il primissimo giorno di scuola, quindi è importante rendere il ritorno tra i banchi più graduale e naturale possibile.
• Preparariamo insieme con calma e in anticipo lo zaino e i materiali scolastici, coinvolgendo i bambini nell'acquisto delle ultime cose, in modo da prepararsi mentalmente al ritorno in classe.
• Reimpostiamo la sveglia agli orari in cui i bambini si alzano per andare a scuola e farli coricare un po' prima del solito, secondo la routine scolastica qualche giorno prima del rientro in classe.
• Evitiamo di innervosirci per la loro lentezza nel prepararsi. Piuttosto, svegliamoli mezz'ora prima e facciamo le cose con calma, senza fretta.
• Parola d'ordine: dialogo in famiglia! Condividere i propri stati d'animo in famiglia aiuta grandi e piccini a gestire meglio le emozioni e a superare eventuali preoccupazioni e disagi. L'adulto dovrebbe ascoltare con interesse i racconti dei ragazzi accogliendo i loro dubbi e timori. È importante normalizzare e legittimare tutte le emozioni, soprattutto quelle spiacevoli. Frasi di questo genere possono rassicurare molto bambini e ragazzi: "E' normale sentirsi agitati o spaventati dopo tanto tempo a casa, capita anche ai grandi che vanno a lavorare. Vedrai che la paura passerà, puoi parlare con noi genitori/nonni/insegnanti di come ti senti tutte le volte che vuoi".
• Sottolineiamo gli aspetti positivi del rientro a scuola, come il piacere di rivedere compagni ed insegnanti.
• Spieghiamo in modo chiaro e semplice le nuove regole e le misure di sicurezza da rispettare (usare la mascherina, igienizzare le mani, mantenere la distanza), senza però trasmettere ai bambini troppa ansia.
• Favoriamo la condivisione dei vissuti tra pari e il racconto della vita durante la quarantena. Questo aiuta gli studenti a elaborare la situazione e ridurre ansie e timori. La condivisione delle esperienze trasmette la sensazione di "essere un gruppo" e diminuisce il senso di solitudine e isolamento individuali.
• L'ultimo consiglio è dedicato a genitori, insegnanti e agli adulti di riferimento: è bene ricordare che il nostro modo di vivere l'attuale situazione di incertezza può condizionare molto l'umore e i vissuti dei bambini e ragazzi. Quindi, cerchiamo di diventare consapevoli delle nostre emozioni legate al rientro a scuola dei bambini, per poi poter essere per loro un punto di riferimento efficace. Può capitare a chiunque di sentirsi in difficoltà dopo il lockdown, è una reazione assolutamente normale e comprensibile, che però va affrontata e superata, se necessario con l'aiuto di uno psicologo.