Ansia: cos'è e come gestirla

Psicologia

Spesso si sente parlare di ansia, viene utilizzata nel linguaggio comune per descrivere situazioni ed emozioni spiacevoli, ma cos'è l’ansia? L’ansia è un’eccessiva preoccupazione verso il futuro o verso particolari situazioni

Ansia: cos'è

Il termine ansia deriva dalla parola latina “Angere” che significa stringere: questo termine ricorda la sensazione tipica, descritta da chi soffre d’ansia, di soffocamento, un nodo al petto, come una stretta morsa che ci attanaglia nelle situazioni di disagio e non ci permette di pensare lucidamente o vivere serenamente alcuni momenti della nostra vita.

L’ansia è uno stato mentale caratterizzato da un’eccessiva preoccupazione verso il nostro futuro o verso situazioni particolari, ha spesso delle ripercussioni negative sulla mente e sul corpo.

L’ansia è innata, è una particolare risposta biologica ad eventi considerati rischiosi o pericolosi, pensiamo alla paura dei ragni o dei serpenti e a quanto questa paura è stata efficace per proteggerci nel corso della storia e dell’evoluzione dell’uomo. Senza l’ansia non ci sarebbe stata una risposta funzionale di fuga per proteggerci dai pericoli, indispensabile per la sopravvivenza della nostra specie.

Ansia: fisiologica o patologica?

L’ansia può essere fisiologica o patologica: tutte le persone nella vita sperimentano questa sensazione prima di eventi importanti come colloqui di lavoro, esami universitari, litigi con i propri cari (ansia fisiologica), questa sensazione è fisiologica ed è naturale, ci permette di affrontare situazioni particolari prestando la dovuta attenzione ed interesse. Alcune persone, però, sentono questa sensazione anche durante il corso delle loro giornate senza che ci siano particolari eventi scatenanti, influenzando negativamente sulla qualità della vita, sul lavoro e sulle relazioni sociali e sentimentali (ansia patologica). È importante non sottovalutare la sensazione di ansia costante e quotidiana, spesso si pensa che non può esistere una cura e che per questo motivo bisogna andare avanti senza preoccuparsene, ma esistono differenti modi per gestire e affrontare l’ansia e non farsi sopraffare da essa.

Ansia: i numeri

Secondo il rapporto dell’Istat del 2018 sono circa tre milioni e mezzo gli italiani che soffrono di un disturbo ansioso, il 7% della popolazione sopra i 14 anni di età. L'Associazione Europea Disturbi da Attacchi di Panico (Eurodap) nel 2019 ha proposto un sondaggio online al quale hanno risposto oltre 700 soggetti per indagare quanto abitualmente le persone sperimentino alcuni dei sintomi tipici dell'ansia e del panico. Dai risultati è emerso che il 79% di coloro che hanno risposto al sondaggio ha avuto, durante l'ultimo mese, manifestazioni fisiche frequenti e intense di ansia; il 73% si percepisce come una persona molto apprensiva, che si preoccupa facilmente di piccole cose/situazioni; il 68% dichiara di avere non poco disagio a stare lontano da casa o da luoghi familiari, mentre il 91% trova molto spesso difficoltà nel rilassarsi.

Ansia: i sintomi

Chi soffre di ansia vive spesso la sensazione di non riuscire a terminare i propri compiti, tutto sembra eccessivamente complicato ed impossibile da risolvere, può diventare una grossa preoccupazione fare la spesa, sostenere un esame o andare da un dottore per una visita medica. Diventa difficile riuscire a controllare gli eventi quotidiani ed è necessario cercare una via per sentirsi più liberi e alleggerirsi dal peso dell’ansia.

Chi soffre di ansia ha spesso disturbi fisici ad essa correlati: tensione, nausea, disturbi addominali, palpitazioni e vertigini. Spesso questi sintomi interferiscono negativamente sulla vita di chi ne è affetto, non è possibile uscire serenamente, andare a fare la spesa, o sopportare una lunga fila dal dottore o dalle poste per la preoccupazione di non riuscire a gestire i sintomi fisici.

Ansia: diverse tipologie

Non esiste un solo disturbo ansioso, questa si può manifestare in diverse maniera e modalità. All’interno del DSM-5, il Manuale dei disturbi mentali che permette di classificare tutti i disturbi psicologici e mentali troviamo differenti disturbi correlati all’ansia, tra più noti ci sono:

  • Disturbo d’ansia generalizzata, è un’eccessiva preoccupazione quotidiana, duratura e costante. La persona che è affetta da questo disturbo vive quotidianamente in uno stato di tensione emotiva e fisica.

  • Disturbo post traumatico da stress, è correlato ad episodi traumatici della propria vita, l’aver subito o aver assistito a catastrofi naturali, guerre, episodi violenti può causare questo disturbo.

  • Fobie specifiche, sono delle paure, eccessive e spesso immotivate, su dei particolari eventi o categorie (per esempio la paura dei ragni, delle iniezioni, degli ascensori...). Una persona affetta da fobia specifica riesce a riconoscere la paura come illogica ed estrema ma è comunque incapace di controllare le emozioni che scaturiscono allo stimolo.

  • Disturbo di panico, si manifesta con una reazione emotiva forte e dolorosa, un’intensa sensazione di angoscia e di terrore. Si ha la sensazione di perdere il controllo, di impazzire o di morire. L’attivazione fisiologica nell’attacco di panico è elevata, i sintomi fisici possono essere differenti: palpitazioni e tachicardia, vertigini, fame d’aria.

  • Fobia sociale, è la paura di vivere e sperimentare le attività sociali. Spesso chi soffre di questo disturbo ha paura del giudizio degli altri, teme di poter essere costantemente sotto controllo e sotto esame da parte dell’interlocutore, ha paura di esporsi a particolari situazioni come per esempio parlare in pubblico, sostenere un esame o un colloquio di lavoro. Questo disturbo può essere talmente difficile da gestire da portare all’evitamento delle interazioni sociali, generando, quindi, chiusura e solitudine nei confronti dell’ambiente esterno.

Ansia: come controllarla

Per controllare gli episodi ansiosi è opportuno definire la situazione assieme ad un esperto per fare una diagnosi corretta e chiara: uno psicologo, psicoterapeuta o uno psichiatra. Cercare di capire assieme da dove nasce la sensazione di disagio, come può essere affrontata in maniera efficace e positiva. Per fare questo è utile parlare apertamente della propria situazione familiare, professionale e relazionale, senza il timore di poter essere giudicato.

Insieme al professionista possono essere apprese alcune tecniche utili per la gestione degli stati ansiosi di lieve entità. Le principali tecniche che possono essere utilizzate sono:

  1. Tecniche di distrazione: permettono in maniera molto semplice ma efficace di “forzare” il nostro pensiero verso pensieri o immagini mentali che ci permettono di allontanare la nostra attenzione sui pensieri negativi che ci stanno provocando l’ansia.

  2. Tecniche di respirazione: attraverso la respirazione è possibile controllare le esplosioni emotive. Queste tecniche permettono di diminuire tutte le sensazioni fisiche legate all’ansia, la tachicardia, il respiro affannoso, la confusione e il senso di oppressione.

  3. Rilassamento fisico ed immaginativo: questa tecnica permette attraverso l’uso delle due precedenti di raggiungere un livello elevato di benessere sia fisico che mentale. Le tecniche di rilassamento fisico ed immaginativo comprendo le tecniche di immaginazione guidata, che permettono di raggiungere una condizione di benessere attraverso la guida esperta di un terapeuta.

Queste tecniche permettono di controllare alcuni episodi di ansia quando è circoscritta nel tempo ed in particolari episodi.

Quando l’ansia diventa ingestibile ed incontrollabile è possibile seguire differenti percorsi terapeutici:

  • Psicoterapia, da valutare con uno psicologo-psicoterapeuta

  • Terapia farmacologica, da valutare con uno psichiatra

È importante non sottovalutare gli effetti dell’ansia, anche quando abbiamo la sensazione di non riuscire a cambiare i nostri pensieri e le nostre paure non dobbiamo dimenticare che è un disturbo che si può trattare in maniera efficace migliorando la nostra condizione di vita.

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