Chi fu il primo psicoterapeuta della storia? Paralellismo tra l'attuale psicoterapia e la conversione della Maddalena
Con il continuo degradarsi della nostra società sempre più competitiva ed agguerrita si assiste ad un incremento dei disturbi psichici e comportamentali. Pertanto all’accumulo di eventi frustranti del nostro vissuto causa del malessere psichico e/o comportamentale si cerca una soluzione farmacologica o una psicoterapia per lo più relazionale o cognitivo comportamentale per gestire razionalmente e convivere con rassegnazione gli eventi negativi del presente e i sintomi attuali senza considerare le frustrazioni subite nel passato e dimenticando che il passato condiziona sempre il presente.
La via maestra per una efficace metodica di ipnosi terapia regressiva ce l’ha indicata “Cristo” in quella magnifica seduta di conversione effettuata alla “Maddalena” che ha miracolosamente generato un netto cambiamento di vita da indegna a degna in questa donna dissolvendo il suo malessere psichico.
In questa seduta di “conversione” Cristo ha fatto ripercorrere alla Maddalena tutti gli eventi indegni e traumatici e le ha fatto “scaricare emotivamente” tutti i significanti energetici della reattività (rabbia e sensi di colpa) e del pathos (piacere e sofferenza) a tal punto che il Vangelo di Luca illustra questa “seduta regressiva” come segue: “Stando dietro, prese i piedi di Lui, piangendo cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo”. Questa descrizione mi fa pensare ad una seduta di “psicoanalisi” dove il paziente è assorto nei suoi ricordi “in autoipnosi” mentre lo psicanalista è di spalle, oppure mi fa pensare ad una seduta di “ipnosi” dove il paziente è ad occhi chiusi in “trans” e sta rivivendo emotivamente il suo vissuto. Inoltre mi fa supporre che la Maddalena appartenesse ad una tipologia genitoriale con imprinting materno (per usare una terminologia benemegliana indicante la struttura distonica).
Ed è in questo stato di trans ascetico che la Maddalena rivivendo il suo vissuto espleta emotivamente la “reattività” ed il “pathos” passando da una condizione di vita “indegna” a “degna” attraversando le fasi di “ribellione” fino ad approdare al “pentimento”. Cristo, conclude la seduta con una piacevole e suggestiva frase: “… i tuoi peccati sono perdonati” e poi “ … la tua fede ti ha salvato, va in pace”. Questa frase si sovrappone e cancella i significanti del malessere della Maddalena (come ciò che avviene quando registriamo con un registratore un nuovo messaggio su un nastro che già conteneva un'altra registrazione che vogliamo cancellare) che è ora pronta a vivere una vita “degna” di essere vissuta.
Quando vediamo un “bruco” che rosicchia rabbiosamente una foglia o un frutto determinandone una putrefazione, proviamo ribrezzo e schifo; il più delle volte quel bruco farà una brutta fine perché sarà preda degli uccelli. Quando vediamo una variopinta “farfalla” danzare svolazzando serenamente su un fiore proviamo una piacevole sensazione che ci fa ammirare quella stupenda ed eterea creatura. Ma una più attenta riflessione ci porta a considerare che bruco e farfalla sono la stessa creatura in fasi della vita diverse fra loro.
Ebbene la psicoterapia analogica che utilizzo per resettare il vissuto del paziente costellato da un accumulo di eventi spiacevoli causa del disturbo psicologico e/o comportamentale permette il passaggio di vita caratterizzato dal “malessere” in cui è facilmente preda, ad una vita degna di essere vissuta in armonia in un piacevole stato di benessere trampolino per l’autostima e il successo sociale.
La seduta di conversione della Maddalena, così come la seduta di psicoterapia analogica, seguono entrambe un procedimento analogo in quanto per mezzo dell’espletamento e del reattivo consumo dei significanti del pathos e della reattività e delle paure e timori (timori di non essere accettati, della vergogna, di essere sottoposti a degli obblighi, paura dell’abbandono, del giudizio, dell’impotenza, del’incapacità alla conquista dei propri obiettivi, ecc.) relativi agli eventi del passato conducono il soggetto ad una presa di coscienza del vissuto e la relativa messa in discussione delle “strategie di ribellione” messe in atto giungendo ad una fase di “pentimento”. Pertanto il pentimento prima di essere razionale deve essere emotivo e ciò si ottiene solo commutando le emozioni tossiche di risentimento in sentimento e i dispiaceri nel piacere di vivere.
La ribellione è una strategia che l’individuo mette in atto per ribaltare le modalità comportamentali ed emotive di vita generanti malessere subiti a causa degli effetti educativi impartiti dalle figure genitoriali (e loro duplicanti) e che non hanno permesso il pieno appagamento nell’ambito dei quattro punti distonici benemegliani (relazioni affettive, sessuali, autorealizzazione, malesseri generanti disturbi emotivi e comportamentali). La ribellione per essere accettata serenamente, va finalizzata a motivazioni ed azioni “degne” per la nostra coscienza.
Il pentimento deve attraversare a ritroso tutta la vita del soggetto secondo un procedimento regressivo che attraversi il vissuto per approdare alla “famiglia d’origine” per investire le figure “genitoriali” e per i credenti di fede religiosa “il Dio” che li ha generati. Il pentimento è la condizione necessaria affinché gli altri ci possano perdonare rendendoci “degni” di accogliere piacevoli eventi che si sovrappongono agli spiacevoli eventi “decondizionandoli” e cancellandone gli effetti negativi. Se non vi è il pentimento vengono a mancare i due canali di comunicazione e di relazione con gli altri, cioè la considerazione e la fiducia interagenti alternativamente e reciprocamente. La considerazione, che implica la stima, è particolarmente richiesta dalle strutture psicologiche benemegliane con imprinting genitoriale mentre la fiducia è richiesta prevalentemente dagli ego cioè dalle strutture Egocentriche (la fiducia nei religiosi è un atto di fede). Le paure (dei sensi di colpa, della disistima, dell’abbandono, del giudizio degli altri) generano sfiducia, mentre i “complessi” (del rifiuto, della vergogna e della scelta condizionata) generano la mancata considerazione.
L’uomo pur di ricevere considerazione e fiducia è disposto a sottostare o a far sottostare l’altro in una condizione di malessere. Quindi questi due canali permettono lo scambio relazionale fra due soggetti. Gli elementi di scambio fluenti per mezzo dei canali (considerazione e fiducia) sono l’affettività e la fisicità (che nel partner assume il connotato di sessualità). Lo scambio avviene secondo un dinamismo per cui l’elemento eccedente viene ceduto mentre l’elemento carente viene accolto. Questo sistema permette un appagante e degna relazione emotiva e comportamentale. A tal fine ho ideato un test analogico per determinare il grado di affinità affettività/sessualità dei partner. Oggi, più che mai, ci si interroga per stabilire quali sono i comportamenti “normali” per differenziarli da quelli “patologici”.
A mio avviso è normale solo e soltanto tutto l’insieme di comportamenti che permettono una sana e degna evoluzione biologica della specie umana assicurandone la riproduzione.