Una zanzara può fungere da tramite per il Covid-19? Una zanzara che punge un soggetto infetto può trasmettere il virus pungendo un soggetto sano? I dati di uno studio italiano, resi noti dall'Istituto Superiore di Sanità, rispondono a tali quesiti
L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) anticipava, a fine giugno, i risultati di uno studio italiano che escludono la possibilità di una trasmissione di Covid-19 attraverso la puntura di zanzara:
“Sia la zanzara tigre (Aedes albopictus) che la zanzara comune (Culex pipiens) non sono in grado di trasmettere il virus SARS-CoV-2. Lo dimostrano i dati preliminari di uno studio condotto da un team di entomologi e virologi dell’Istituto Superiore di Sanità, in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe), proprio per valutare, attraverso prove di infezione sperimentale, la competenza vettoriale delle due specie di zanzare. La ricerca ha mostrato che il virus, una volta penetrato all’interno della zanzara mediante un pasto di sangue infetto, non è in grado di replicarsi e quindi di essere successivamente inoculato dalla zanzara attraverso una puntura”.
Se la nostra preoccupazione è quella di contrarre la Covid-19 possiamo stare tranquilli, ma è comunque sempre meglio evitare di essere punti da zanzare o da altri insetti. Infatti, la puntura di insetti può causare problemi di salute. Avvicinandosi la stagione calda, le autorità sanitarie di diversi Paesi hanno raccomandato di prevenire per quanto possibile le punture.
La diffusione di malattie trasmesse da insetti è strettamente legata alle problematiche ambientali. Per questa ragione, è difficile parlare senza fare riferimento ai contesti specifici. Lo spiega l'esperto statunitense, Sam Telford, del Central Massachusetts Mosquito Control Project, intervistato dal sito della Tufts University: “Quest’anno c’è molta acqua nelle zone paludose e potremmo aspettarci che ci siano più zanzare. D’altro canto, più acqua potrebbe significare che anche artropodi come coleotteri d’acqua o libellule si riproducano intensamente alimentandosi di larve di zanzara”. Questa incertezza, questo difficile equilibrio tra soppressione del vettore di malattia e dei suoi predatori è il motivo per cui alcuni enti sanitari sono prudenti nell’incoraggiare la disinfestazione preventiva.
Resta il fatto che le malattie trasmesse da insetti causano circa mezzo milione di morti ogni anno. Ma non ci sono evidenze che possano lasciar pensare a una trasmissione del coronavirus. Quando una zanzara punge e succhia del sangue di una persona portatrice di un virus, questo finisce rapidamente nell’intestino dell’insetto. Da lì, il virus deve infettare le cellule che rivestono l’intestino e poi il resto del corpo della zanzara fino alle ghiandole salivari dalle quali potrebbe essere trasmesso dalla zanzara con la successiva puntura. Un processo che può richiedere da alcuni giorni a più di una settimana. Ma il tempo non è l’unica barriera perché la serie di passaggi (dall’intestino alla saliva) può rivelarsi di per sé selettiva, per così dire, impedendo che il processo sia compiuto.
In conclusione: niente Covid-19 dalle zanzare ma riduciamo il rischio di essere punti seguendo i consigli dell’Istituto Superiore di Sanità. Se vediamo (o sentiamo) zanzare intorno, indossiamo abiti che coprano le braccia e le gambe, chiudiamo le finestre o usiamo le zanzariere.
FONTE: FNOMCeO