Praticare sport fa bene proprio a tutti, grandi e piccini. Sfatiamo le classiche “scuse” messe in giro dai pigroni sull'attività fisica
1- Se faccio una sauna perdo subito qualche chilo
FALSO. La sauna non fa dimagrire, semplicemente fa perdere liquidi corporei e sali minerali. Potete provare a misurare il vostro peso prima e dopo una sauna, in effetti il numero che visualizzate sulla bilancia potrebbe modificarsi ma non vi illudete di aver perso altro oltre all'acqua presente nel vostro organismo. Quando i liquidi persi verranno reintegrati nell'arco di poche ore con l'alimentazione il peso tornerà ad essere quello di prima.
La sauna apporta sicuramente benefici sia per il corpo che per la mente. Il calore presente in una sauna rilassa la muscolatura, depura la pelle e ne migliora la traspirazione, ma tutto questo è decisamente molto lontano dal far sciogliere il grasso. Perciò se l'intenzione è quella di dimagrire è bene iniziare ad adottare un sano stile di vita attraverso la pratica di attività fisica e un'alimentazione corretta ed equilibrata.
FALSO. Mantenere un buon livello di attività fisica durante la gravidanza è tutt'altro che pericoloso. Ovviamente è opportuno adeguarla al proprio stato, quindi in questo particolare periodo non bisogna né esagerare né demonizzare lo sport. Ben vengano la ginnastica leggera e le lunghe passeggiate possibilmente all'aperto, lo yoga, il pilates e il nuoto.
Le donne sono spesso portate a pensare che l'attività fisica possa avere conseguenze negative per sè stesse e per il bambino, ma si tratta di una convinzione del tutto infondata. Se parliamo di una donna che già praticava sport prima della gravidanza questa può continuare a praticarla previa valutazione del proprio medico e poi concordando con il personal trainer gli esercizi più adatti. Se parliamo invece di una donna che non ha mai svolto alcuna attività forse è arrivato il momento giusto per cominciare, iniziando da un'attività leggera per poi continuare e intensificare anche dopo il parto. Quello che risulta importante è non sovraccaricare la colonna vertebrale e minimizzare il rischio di cadute e traumi di vario genere. In gravidanza l'optimum sarebbe praticare almeno 150 minuti di allenamento alla settimana suddivisi in brevi sessioni da unire ovviamente ad una corretta e sana alimentazione.
FALSO. Praticare sport comporta molti benefici a livello fisico ma anche psicologico, si è visto che migliora l'umore, allontana l'ansia e riduce lo stress. Per mantenere un buono stato di salute e forma fisica è però importante coniugare l'esercizio fisico e la corretta alimentazione, queste due componenti devono trovarsi su due piatti della stessa bilancia ed essere quindi equilibrati. La sola attività fisica non basta poiché le calorie bruciate durante l'allenamento vengono subito recuperate con l'eccesso e la scarsa qualità del cibo. In definitiva è quindi necessario bilanciare le calorie introdotto con la dieta con quelle consumate durante le sessioni di allenamento.
FALSO. I bambini oggi svolgono una vita molto sedentaria, colpa di tv, videogiochi e computer e non è un caso che si registri un drastico aumento della percentuale di bambini obesi. I dati raccolti sulla popolazione italiana ci dicono che la maggior parte dei bambini conduce una vita poco attiva. Spesso si pensa che far praticare attività fisica ai bambini sia inutile. Ciò è del tutto infondato. Abituare i bambini sin dall'infanzia ad adottare un sano stile di vita aumenta la probabilità che questo venga poi mantenuto anche in età adulta.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda a bambini e ragazzi di età compresa tra i 5 e i 17 anni di praticare un'attività fisica moderata di almeno 1 ora ogni giorno o un'attività sportiva 3 volte a settimana. Ricordiamo che praticare sport è un bene per il fisico, per la mente e anche per la socialità del bambino.
FALSO. Il dolore è un meccanismo che il nostro corpo mette in atto per porci in uno stato di “allarme”, perciò nell'ambito dell'attività fisica il dolore può indicare per esempio che stiamo svolgendo l'esercizio in maniera errata o che il carico di lavoro è eccessivo. Non è corretto credere che il dolore sia sinonimo di efficacia. Chi pratica attività fisica regolarmente con la pratica e l'esperienza riesce a percepire la differenza tra la fatica che si avverte durante l'allenamento e il dolore vero e proprio.
Contratture, strappi o stiramenti muscolari sono le possibili cause del dolore avvertito durante l'allenamento. Questi si verificano soprattutto nei soggetti non allenati quando il muscolo viene sollecitato in maniera eccessiva o per movimenti bruschi e non coordinati. Per evitare tali episodi è sempre bene eseguire un riscaldamento prima della sessione di allenamento.
FALSO. La sudorazione è un meccanismo di termoregolazione che l'organismo attua per abbassare la temperatura corporea quando questa si innalza oltre il valore normale. Si tratta quindi di una strategia difensiva. Molti sono portati a pensare che sudare significhi dimagrire ma non è così. Il sudore non è direttamente collegato ad una perdita di grasso o ad una maggiore dispendio di calorie, corrisponde semplicemente ad una notevole perdita di liquidi corporei e sali minerali, che verranno subito reintegrati bevendo o mangiando. Si consiglia di contestualizzare l'atto della sudorazione: sudare in palestra non è uguale a sudare in una sauna poiché nel primo caso stiamo svolgendo un lavoro e nel secondo no. In tutti i casi ricordiamo che quando si suda molto è importante bere per mantenere il bilancio idrico e reintrodurre i liquidi persi.
FALSO. Quando sottoponiamo i nostri muscoli ad uno sforzo viene fisiologicamente prodotto acido lattico. Molte persone sono portate a credere che i dolori avvertiti ore dopo, se non nei giorni successivi, l'allenamento siano dovuti ad un accumulo di acido lattico prodotto a livello dei muscoli sollecitati. In realtà non è così poiché l'acido lattico, essendo tossico per le cellule, viene smaltito dall'organismo nei minuti successivi la fine della sessione di allenamento. Quindi l'acido lattico non è affatto correlato ai dolori avvertiti l'allenamento, questi sono invece imputabili al cosiddetto indolenzimento muscolare a insorgenza ritardata (DOMS, Delayed Onset Muscle Soreness) che è dovuto a microlesioni delle fibre muscolari che possono danneggiarsi durante un esercizio fisico intenso o quando ci sia approccia per la prima volta all'attività fisica. Il picco doloroso si raggiunge tra le 24-48 ore successive l'esercizio e in questo lasso di tempo è sicuro che l'acido lattico sia stato completamente rimosso.
FALSO. Non ci sono limiti di età allo svolgimento di attività fisica, ciò che si consiglia è modulare l'allenamento in base allo stato di salute della persona anziana. L'Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda a tutti i soggetti con più di 65 anni di fare attività fisica almeno 3 volte a settimana così da mantenere uno stile di vita quanto più attivo possibile. Per prevenire una serie di malattie che si sviluppano in età avanzata l'optimum sarebbe iniziare a praticare attività fisica sin da giovani, ciò non esclude che si possano trarre benefici anche iniziando quando si è più in là con gli anni.
Una costante attività fisica per l'anziano vuol dire: rallentamento dei processi di invecchiamento, riduzione dei sintomi legati alle classiche patologie geriatriche, miglioramento delle funzioni cognitive, aumento della forza e della massa muscolare, inoltre opportunità di socializzazione che evita episodi di isolamento e depressione dell'anziano.